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sabato 24 marzo 2012

Recensione Magnifica Presenza

Ormai una settimana fa sono andata al cinema a vedere "Magnifica Presenza" di Ferzan Ozpetek (per me è diventato d'obbligo guardarmi tutti i suoi film) e l'ho trovato carino, sebbene non eccezionale. Peccato che non siano stati sviluppati abbastanza i punti migliori.

TRAMA
Pietro, giovane pasticcere siciliano con il sogno della recitazione, è costretto a condividere con la cugina Maria, diversissima da lui, un appartamento a Roma. Quando finalmente trova una sistemazione sua, in un appartamento d’epoca, l’iniziale felicità viene turbata da particolari inquietanti. Risulta presto chiaro che non è il solo “inquilino” dell’appartamento, ma lo spavento lascia pian piano il posto alla curiosità e ad un legame d’amicizia che, per quanto singolare, lo aiuterà ad affrontare momenti difficili

RECENSIONE
Qualche giorno fa sono andata a vedermi l'ultimo film di Ferzan Ozpetek e il mio giudizio è medio: ne' un capolavoro, ne' da buttare.
La storia è un mix di diversi generi: dramma e commedia con qualche picco storico e paranormale. Tutto inizia quando Pietro, un giovane pasticcere che di notte sforna cornetti e di giorno sogna di fare l'attore, barcamenandosi tra un provino e l'altro, si trasferisce dalla Sicilia a Roma in una vecchia casa. Dapprima tutto sembra andare per il meglio fino a che nell'abitazione percepisce delle strane presenze. Inizialmente queste compaiono e scompaiono, poi si mostrano definitivamente. Da qui per Pietro iniziano i guai.
Sebbene questo film sia una nuova sperimentazione per Ozpetek, sfiorando addirittura il soprannaturale, non mancano comunque i soliti elementi che caratterizzano tutte le sue opere (almeno quelle che ho visto io), come, ad esempio, la "Grande Famiglia", dove alla fine vi è l'unione di tutti i personaggi, indipendentemente dalle diversità che ci possono essere, all'interno, appunto, di una grande famiglia, facendo passare le relazioni di coppia in secondo piano. Riunire le differenze è certamente positivo ma io preferirei che si sviluppasse maggiormente la relazione duale fino ad arrivare al gran finale, almeno qualche volta positivo, o perlomeno evitando la ripetitività, cosa che non succede credo mai. La love story (odio questo termine) in genere prosegue e alla fine scompare come se non ci fosse mai stata per dare più spazio alla grande famiglia (Mine Vaganti) oppure finisce con la morte di uno dei due (Il Bagno Turco) oppure questa morte si verifica all'inizio e funge proprio da apri-storia (Le Fate Ignoranti).
Come ho già detto, nel film vi è un mix di generi ma anche di riferimenti. Quelli che ho notato io sono a "Sei personaggi in cerca d'autore" di Pirandello, per via dei fantasmi che occupano la casa, ad Anna Frank, con il piccolo nascondiglio all'interno dell'abitazione, utile durante la Seconda Guerra Mondiale, vi è poi un omaggio a Greta Garbo offerto dalla Puccini e a Patty Bravo da Elio Germano, il protagonista. Ovviamente, sentendo altri pareri, sembra che ci siano molti altri riferimenti tratti da romanzi e film che io non conosco. Credo che tutto questo voler inserire abbia distolto il regista dagli eventi principali, infatti alla fine sono uscita dalla sala in parte soddisfatta e in parte confusa, chiedendomi dove Ozpetek voleva andare a parare.
A questo punto c'è da dire che il finale e diversi punti della storia non gli ho capiti. O meglio, mi sono un po' schiarita le idee solo ripensandoci. Tuttavia, ancora ora alcuni punti non riesco a spiegarmeli, non hanno molto senso e li trovo non attinenti agli avvenimenti. Dicendo questo mi riferisco soprattutto alla scena dove è presente Platinette (questa volta uomo) nel ruolo di badessa, a capo di un gruppo di travestiti (?) in una sartoria o parruccheria che aiuta il protagonista a trovare una persona, forse è solo una stravaganza messa in piedi dal regista per divertire... non so. Poi, altri punti, come le possibili relazioni del protagonista, sono stati accennati, sfiorati, e poi dimenticati, spostando l'attenzione su altro (la "Grande Famiglia"). Questo problema, come ho già detto, è presente in  tutti i film precedenti che ho visto del regista.
Ciò che invece ho più apprezzato sono state proprio quelle scene, seppur abbozzate, delle relazioni di Pietro e soprattutto il fantasma Luca Veroli alias Andrea Bosca. I punti in cui questo attore è stato presente, in particolare, insieme al protagonista (al risveglio sussurrando parole poetiche), sono pochi, tuttavia in quelli ero incollata alla poltrona con espressione ebete e un sorriso stampato a 32 denti. Il mezzo punto in più che elargisco al film è per questo.
In conclusione, consiglio questo film a patto di non andare al cinema con chissà quali aspettative. E' sicuramente un bello spettacolo con cui passare un piacevole pomeriggio o una piacevole serata e, nonostante tutto, all'uscita della sala lascia una piacevole sensazione e forse il sorriso sulle labbra.
VOTO: ***1/2

Titolo Originale: Magnifica Presenza
Paese: Italia
Genere: Commedia, Drammatico
Durata: 105 min
Canale: Cinema
Uscita: 16 Marzo

2 commenti:

  1. Di questo film ho visto solamente la locandina pubblicitaria in città ma non ho visto il trailer. Mi piacerebbe comunque vederlo per l'attore Elio Germano.

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  2. I pareri in rete sono contrastanti anche se propendono per il positivo. Io un pò lo consiglio, senza farsi grandi aspettative.
    Il miglior attore, in base anche hai miei gusti, è Andrea Bosca, nonostante tutti osannano Elio Germano, comunque bravo.

    Ciao

    RispondiElimina